In tutti i paesi industrializzati, la concorrenza capitalistica, oggi modernizzazione e globalizzazione, porta a ridurre le prestazioni sociali, a rendere precario l’impiego, a marginalizzare una frazione crescente della popolazione, a lasciare che il livello di vita si deteriori, ad escludere masse crescenti dalla loro identità. Per le “vite di scarto” promuoviamo forme di mutualità, autogestite, secondo criteri solidaristici, rivalorizzando mestieri e creatività inseriti in circuiti non “mercantili”, improntati a un criterio di condivisione del “fare” contrapposto al tentativo imprenditoriale di mercificare ogni capacità espressiva, orientate alla riappropriazione di quelle aree di socialità in via di abbandono
- Il mutuo soccorso è la forma che vogliamo dare al SOCIAL POINT di Oltre l’Occidente alla solidarietà politica e sociale, un principio che continuamente ci ricorda l’irriducibilità del mondo alla sola dimensione del mercato.
- Ma il nostro mutualismo non è soltanto solidale tra le figure sociali che si associano, vuole conquistare diritti, rivendicare bisogni, scommettere sul nuovo che ancora non c’è. E’ un mutualismo conflittuale che non accetta la dimensione di lenitivo della sofferenza sociale. In particolare non si associa a un processo di smantellamento dello stato sociale, non diventa ancella interessata alla sussidiarietà o alla dilatazione del Terzo settore con il suo corollario di sanità e previdenza nelle mani dei privati. Si propone come antidoto a quel processo e come strumento per rafforzare forme inedite di servizio pubblico garantito a tutti e tutte e gestibile da tutti e tutte.
- Anche per questo il mutualismo ha bisogno di costruire i propri centri studi, le proprie biblioteche, le proprie università o scuole di formazione, perché solo in questo modo l’esperienza mutualistica e le varie forme di associazionismo possono contribuire alla formazione di una propria coscienza adeguata alle sfide per la trasformazione sociale.
Il mutualismo è autogestione, cooperazione, mutuo soccorso, solidarietà, conflitto, costruzione di un nuovo mondo. Nel suo agire concreto lo schema che ci sembra più utile è quello che Pino Ferraris definiva “a insediamento multiplo”, sinergia tra pratiche sociali differenti, soggettività diverse connesse in una rete mutualistica.
IN PARTICOLARE
Attivare le risorse esistenti nella comunità con l’intento di produrre una maggiore attenzione alla problematica sociale ed economica del territorio; per far sedimentare le forze associative sul territorio e a farle lavorare in rete, attivando e spingendo all’intervento i servizi, non disdegnando una attività di presa in carico e di contrasto anche materiale alla povertà attraverso la distribuzione di mate
- Spazio di accoglienza attraverso attività risocializzanti all’interno della Biblioteca associativa
- Spazio di ascolto, di dialogo, di comprensione in cui poter condividere i propri vissuti ed emozioni e dove è possibile trovare le risorse per affrontare una situazione problematica.
Condivisione del pranzo popolare e/o puoi fare la spesa e condividerla con i soci dell’associazione oppure puoi contribuire versando una quota libera
- Scambio: puoi cedere i tuoi abiti e/o scambiarli con altri o mettere a disposizione il mobilio che vorresti togliere
- Scuola popolare/inte(g)razione linguistica
- Sportello dei diritti
- Attivare le risorse esistenti nella comunità attraverso la richiesta nel cucito con riparazioni e vestiti ex novo, nei trasporti e traslochi, con pulizia cantine, nei lavori di pittura, nella pulitura di giardini, nei lavori in ferro, nelle riparazioni e assemblaggio computer, per la ricerca di una badante e colf, per una mediazione culturale in lingua